Tecniche di brainstorming creativo: quali sono e come sfruttarle

Vorresti scoprire le migliori tecniche di brainstorming creativo?

Allora ecco subito una buona notizia per te: ti trovi nel posto giusto. All’interno di questo articolo parleremo proprio di come valorizzare al massimo quel processo creativo che è il brainstorming. Una particolare tipologia di lavoro di gruppo che ormai ha preso sempre più piede: dalle redazioni dei giornali per decidere il prossimo articolo d’opinione da pubblicare allo sviluppo di campagne pubblicitarie o di fundraising delle aziende. Ma ci sono anche esempi di brainstorming a scuola o all’Università.

Vuoi saperne di più? Allora non perdiamo tempo ed entriamo subito nel merito. Ovvero, andiamo a velare quali sono le tecniche di brainstorming creativo più interessanti ed efficaci. Buona lettura.

Metodo brainstorming: tutto ciò che c’è da sapere

Nei paragrafi che seguono dunque, troverai una vera e propria guida alle tecniche di brainstorming più importanti. Dalla definizione del termine alla metodologia corretta da utilizzare. Ma, soprattutto, uno degli aspetti più utili per comprendere cos’è e come funziona un brainstorming: esempi pratici.

Brainstorming: definizione

Prima di entrare nel dettaglio delle tecniche di brainstorming, cerchiamo di capire cosa si intende quando si utilizza questo termine.

Sai cosa significa in italiano? No? Allora partiamo proprio da qui: brainstorming traduzione. In lingua italiana significa letteralmente “tempesta di cervelli” o assalto mentale.

Tutto ciò ti dice ancora poco? Allora ecco alcuni estratti su cos’è e sul significato di brainstorming tratti da Wikipedia, che a sua volta cita autorevoli fonti:

«L’espressione brainstorming, o brain storming è una tecnica creativa di gruppo per far emergere idee volte alla risoluzione di un problema. Deriva direttamente dal metodo delle Quaestiones disputatae delle Università medievali.

 

Sinteticamente consiste, dato un problema, nell’organizzare una riunione in cui ogni partecipante propone liberamente soluzioni di ogni tipo (anche strampalate, paradossali o con poco senso apparente) al problema, senza che nessuna di esse venga minimamente censurata. La critica ed eventuale selezione interverrà solo in un secondo tempo, terminata la seduta di brainstorming.

 

Il risultato principale di una sessione di brainstorming può consistere in una nuova e completa soluzione del problema, in una lista di idee per un approccio ad una soluzione successiva, o in una lista di idee che si trasformeranno nella stesura di un programma di lavoro per trovare in seguito una soluzione».

Tutto chiaro fin qui? Molto bene, allora possiamo procedere spediti verso le la conoscenza delle più creative tecniche di brainstorming e loro campi di applicazione.

Brainstorming: metodologia

Andiamo adesso a vedere qual è la metodologia migliore per la gestione di un brainstorming efficace e quindi fatto come si deve. Innanzitutto occorre rispettare due fasi iniziali:

  1. Divergente
  2. Convergente

Nel primo caso (divergente) bisogna identificare la problematica da risolvere e affrontarla attraverso le idee, le intuizioni e proposte liberamente espresse nel corso della riunione di gruppo. A queste non viene applicato nessun filtro. Un po’ come un gioco con chiave iniziale. Va semplicemente trovata quest’ultima.

Al contrario, nel secondo caso (convergente), le competenze tecniche fanno maggiormente la differenza. Le prospettive e la critica da esse derivanti devono portare ad una valutazione, e quindi selezione, della soluzione migliore fra quelle emerse durante la discussione. In termini pratici: l’orientamento è quello di trovare e perseguire le soluzioni più vantaggiose e che hanno maggiori e concrete possibilità di venire realizzate.

Per la buona riuscita del brainstorming, ti consigliamo di seguire e questi due passaggi preliminari:

  1. Stabilire l’argomento della discussione. Per arrivare alla soluzione, è fondamentale centrare l’obiettivo e immaginare come realizzarlo. la risoluzione del problema.;
  2. Individuare e predisporre un soggetto che ricopra la figura del facilitatore. Che aiuti a fare sintesi e garantisca diritto di cittadinanza alle idee di tutti.

Inoltre, uno strumento metodologico che facilita lo svolgimento di un brainstroming efficace è quello delle mappe mentali.

 processo creativoTrattandosi di una riunione libera e volta a valutare proposte e idee di tutti coloro che ve ne prendono parte, non occorre invece predisporre una scaletta degli interventi a monte o a priori. Niente paletti, libertà di espressione. Purché non si trascenda e ci si dimentichi del vero motivo per cui ci si affida al brainstorming: risolvere un problema o comunque pianificare una strategia vincente. Ma di questo parleremo meglio nel prossimo paragrafo.

Brainstorming: esempi

Una delle tecniche di brainstorming più proficue è la cosiddetto metodologia SCAMPER, conosciuto anche come metodo Eberle.

Esso consiste nel sottoporre il progetto a 7 attività elencate in una checklist:

  1. Sostituire. Cosa succede se si sostituisce qualche aspetto del progetto?
  2. Combinare. Cosa succede se si abbina ad un altro?
  3. Aggiungere o adattare. Cosa succede se si utilizza per altri scopi?
  4. Modificare. Cosa succede se si modifica l’aspetto, il colore o la forma?
  5. Cambiare funzione o scopo. Chi o cosa può sfruttare questo progetto?
  6. Eliminare. Cosa succede se si rende il progetto più semplice?
  7. Risistemare o invertire. Cosa succede se si inverte il funzionamento?

Altra tecnica di brainstorming affascinante è il Brainwriting, ovvero la versione grafica su carta del brainstorming classico. Una variante di brainwriting per gruppi numerosi è il Crawford Slip Writing.

E poi Brainwriting 6-3-5, che già nel nome indica il numero dei partecipanti (6), idee da sviluppare (3), minuti entro quali riuscirci (5).

Il Brainwriting game, invece, è una delle più alte rappresentazioni della libertà d’espressione, seppur sottoforma di competizione. I partecipanti, infatti, si sfidano a colpi di idee improbabili. Tecnica creativa per eccellenza. Così come Force-fit game, che mette in competizione due gruppi con obiettivi diversi, ma complementari: proporre un’idea di difficile attuazione e riuscirci.

Se invece i gruppi non devono per forza interagire, consigliamo Rawlinson Brainstorming. In questo caso le idee vengono raccolte singolarmente.

Per concludere citiamo Imaginary Brainstorming (trovare una soluzione al problema riformulandolo attraverso l’immaginazione e la fantasia),  Negative Brainstorming (come affrontar un problema nonostante una serie di complicazioni aggiuntive) e Pin Cards, nota tecnica che sfrutta post-it colorati ai quali affidare idee da passarsi fra una mano e l’altra.

Quando è utile fare un brainstorming

Eccoci quasi giunti alla conclusione di questa guida Unicusano Rieti sulle tecniche di brainstorming creativo. Ma prima di lasciarti, ci sembra come minimo doveroso specificare in quali occasioni può essere utile e proficuo l’utilizzo di queste tecniche.

Iniziamo proprio da quest’ultimo punto. Generalmente, oltre alla semplice risoluzione di un problema, un incontro del genere e impostato su queste caratteristiche, può essere davvero molto utile in diverse situazioni, dall’ideazione di nuovi progetti allo sviluppo di campagne pubblicitarie, dalla ricerca di strumenti e tecniche per migliorare un business o dei processi di produzione, fino all’identificazione degli obiettivi del cliente. E poi naturalmente il brainstorming nella didattica e nella psicologia, per la classica pianificazione di impresa o di un processo giudiziario (in riferimento ad un pool di avvocati), una produzione artistica o semplicemente rafforzare l’affiatamento di un team di lavoro.

Insomma: le motivazioni per affidarsi ad un brainstorming creativo non mancano di certo. Chiarito anche questo, non ci rimane che augurarti buon brainstorming.


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