Come funzionano le proroghe del contratto a termine
Ti sei avvicinato da poco al mondo del lavoro e vuoi capire come funzionano le proroghe del contratto a termine? Questa è la guida che fa per te.
Il contratto di lavoro a tempo determinato definisce un rapporto di lavoro dipendente o subordinato in cui il lavoratore è assunto per un periodo di tempo definito. Il contratto, quindi, oltre ad avere una data di inizio prestabilita, riporta anche una data che indica la fine del rapporto.
La proroga del contratto a tempo determinato nel 2018 ha subito delle variazioni, successivamente all’approvazione del decreto dignità.
Devi intanto sapere che la cessazione del tuo contratto potrebbe anche non verificarsi, in quanto può essere prorogato fino a 4 volte: ti spiegheremo meglio nei paragrafi successivi.
Non dimenticare anche di stare attento a non confondere la proroga del contratto a termine con la stipula di un nuovo contratto.
LEGGI ANCHE – Come diventare libero professionista? Le strade da percorrere.
Contratto a tempo determinato: proroga
Dopo aver compreso cos’è un contratto a termine, vediamo insieme come e quando è possibile chiedere la proroga e come si comunica.
LEGGI ANCHE – Crearsi un lavoro: i passaggi giusti e necessari da fare.
Durata del contratto a termine
Non esistono norme di legge che impongono una durata minima del contratto a tempo determinato. Un contratto lavorativo deve essere stipulato entro i 5 giorni dall’inizio dell’incarico ma solo se il rapporto lavorativo supera i 12 giorni.La durata massima di un rapporto lavorativo a tempo determinato non può superare i 24 mesi: in caso contrario si parlerà di contratto a tempo indeterminato. Ma capiamo meglio come funziona.
Con il corrente decreto-legge la durata massima di un rapporto lavorativo è fissata a 12 mesi ma può essere aumentata a 24 in presenza di almeno una delle seguenti condizioni:
- Esigenze temporanee e oggettive, estranee all’ordinaria attività
- Esigenze sostitutive di altri lavoratori
- Connesse a incrementi temporanei, significativi e non programmabili, dell’attività ordinaria
Il contratto a termine non può quindi avere una durata superiore a ventiquattro mesi. Tuttavia le regole variano al variare del tipo di contratto che può essere stagionale o in somministrazione.
Cos’è la proroga di un contratto a termine
La proroga consiste nello slittamento della scadenza originaria ad una data futura. In questo modo, il rapporto non si interrompe ma prosegue regolarmente. Tuttavia la legge impedisce al datore di lavoro di poter prorogare il rapporto all’infinito.
Dopo la scadenza del termine iniziale o successivamente prorogato o dopo il periodo di durata massima di 24 messi, il lavoro può proseguire:
- Per 30 giorni (se il contratto ha una durata inferiore a 6 mesi)
- Per 50 giorni (se il contratto ha una durata maggiore di 6 mesi)
In questo caso, il datore di lavoro è tenuto ad aumentare la paga del 20% per ogni giorno di lavoro in più, fino al decimo giorno successivo; dall’undicesimo giorno la paga aumenta del 40% per ogni ulteriore giornata lavorativa. Se il rapporto di lavoro supera il periodo di prosecuzione dei 30 o dei 50 giorni il contratto si considera trasformato da contratto a tempo determinato a contratto a tempo indeterminato.
In alcuni casi è consentito stipulare un nuovo contratto a tempo determinato, nonostante il raggiungimento dei 24 mesi di soglia massima, che sono cumulativi di tutti i periodi di lavoro a termine con lo stesso datore di lavoro o utilizzatore, compresi eventuali periodi di lavoro svolti in somministrazione, che abbiano ad oggetto mansioni equivalenti. Per risultare valido il nuovo contratto di lavoro, deve essere stipulato presso l’Ispettorato del lavoro di riferimento di un dato territorio, con l’assistenza di un rappresentante di una delle organizzazioni sindacali.
Quante proroghe si possono stipulare su un contratto a termine?
Come ti abbiamo anticipato, uno stesso contratto a tempo determinato non può superare le quattro proroghe. Tuttavia, se non sono stati superati i 24 mesi complessivi, è possibile iniziare un nuovo rapporto di lavoro. Ma c’è un cavillo: bisogna rispettare una pausa.
Se il rapporto con contratto a termine cessa e si è intenzionati a stipularne un altro, è necessario che trascorra un lasso di tempo tra il primo e il secondo contratto. Questo lasso di tempo è chiamato periodo cuscinetto o stop and go, ed è pari a:
- 10 giorni (se la durata del primo contratto è inferiore ai 6 mesi)
- 20 giorni (se la durata del primo contratto è superiore ai 6 mesi)
Se non si rispetta la durata di questo periodo cuscinetto, il contratto a termine si trasforma in contratto a tempo indeterminato.
La causale del contratto a termine
Secondo le disposizioni del decreto dignità le proroghe del contratto a termine devono disporre di una causale (ovvero di una motivazione che giustifichi il ricorso al termine) se indica una durata complessiva di 12 mesi. Ricorda quindi che, per essere valido, un contratto a tempo determinato deve essere giustificato da ragioni precise. La stipula del contratto a termine è valida se le ragioni che la determinano sono:
- temporanee ed oggettive, estranee all’ordinaria attività del datore di lavoro;
- sostitutive;
- connesse ad incrementi temporanei, significativi e non programmabili dell’attività ordinaria.
L’indicazione della causale è obbligatoria per ogni rinnovo.
Come si comunicano le proroghe
Affinché le proroghe del contratto a termine siano valide devono essere comunicate ai servizi per l’impiego di riferimento nel proprio territorio, attraverso un modello specifico: Co Unilav.
La prima sezione di questo modello è dedicata al datore di lavoro, che deve indicare:
- Il codice fiscale
- La sua denominazione
- Il settore in cui opera l’azienda, l’ente o lo studio (è richiesto il codice Ateco)
- L’indirizzo della sede legale ed il recapito telefonico
- L’indirizzo della sede di lavoro ed il recapito telefonico
La seconda sezione è dedicata ai dati del lavoratore. Che deve indicare:
- Codice fiscale
- Cognome e nome
- Sesso
- Data di nascita
- Comune / stato estero di nascita: in questa sezione è richiesto anche il codice del comune; se non lo conosci, devi cercarlo dall’apposito menu di ricerca
- Cittadinanza: per la cittadinanza italiana il codice è 000
- Domicilio
- Livello di istruzione
Nella terza e ultima sezione vanno inseriti i dati relativi al rapporto di lavoro.
La comunicazione della proroga del contratto a tempo determinato va inviata entro 5 giorni dal primo giorno di proroga.
Ovviamente, perché sia valida, la proroga deve essere accettata da entrambe le parti interessate: lavoratore e datore di lavoro. Deve quindi prima essere firmata una comunicazione in cui si è presa visione e la proposta è stata accettata.
Proroghe e rinnovi contratto a termine
Prima di concludere questa guida relativo alle proroghe del contratto a termine, è opportuno sottolineare un aspetto importante.
Non dimenticare di prestare attenzione alla differenza tra proroga e rinnovo.
- Proroga: si sposta in avanti la data di scadenza del rapporto, senza che quest’ultimo sia interrotto.
- Rinnovo: si lascia scadere il contratto e si riassume lo stesso lavoratore dopo un periodo di stacco, in cui sarà stipulato un nuovo contratto a tempo determinato.
Insomma, il mondo del lavoro è un vero inferno e ti farà rimpiangere i bei tempi passati a sbattere la testa sui libri per superare un esame. Ma sicuramente avrai grandi soddisfazioni, noi crediamo in te.