Diploma in ragioneria: cosa fare dopo?

Hai digitato online diplomato in ragioneria cosa fare dopo? Se sei indeciso sul tuo futuro dopo il diploma, ti aiutiamo a fare chiarezza. Il tuo titolo di studio ti consente di cimentarti subito nel mondo del lavoro o di proseguire gli studi. Devi solo fermarti un attimo a riflettere e scoprire cosa vuoi fare davvero. Potresti anche decidere di non scegliere tra l’una o l’altra opzione e diventare uno studente lavoratore. Per capire meglio quali sono le tue opportunità, leggi la nostra guida qui sotto.

Cosa fare dopo ragioneria: gli sbocchi lavorativi

La domanda “diplomato in ragioneria cosa fare dopo?” ha una risposta più che ovvia: il ragioniere. Come sicuramente sai, la riforma Gelmini del 2006 ha rivoluzionato le denominazioni degli istituti tecnici. La vecchia ragioneria I.G.E.A (indirizzo giuridico, economico, aziendale), che dava accesso al diploma di ragioniere e perito commerciale, è stata sostituita dal nuovo indirizzo in amministrazione, finanza e marketing.

Dopo aver concluso i cinque anni di scuola, consegui un titolo che ti dà accesso immediato al mondo del lavoro. Potrai cioè inserirti nel settore amministrativo e contabile di:

  • assicurazioni
  • banche
  • aziende private
  • aziende pubbliche
  • imprese di servizi
  • imprese commerciali
  • studi di consulenza

Andresti cioè a occuparti di contabilità, amministrazione, gestione del personale, gestione commerciale e così via. Hai inoltre l’opportunità di lavorare sia come dipendente che come libero professionista. In questo secondo caso sarai a capo di un tuo studio di fornitura di servizi di ragioneria e contabilità alle aziende clienti.

Se il ruolo di ragioniere contabile non ti attira, puoi tentare la carriera di amministratore di condominio. Dopo il diploma, segui semplicemente un corso specifico e sostieni un esame finale. Quest’ultimo, infatti, ti consente di ottenere l’idoneità all’esercizio della professione. 

Un’altra delle professioni abbastanza in linea con il corso di studi in ragioneria è quella del perito assicurativo. Per intraprendere questa carriera sono necessari 2 anni di tirocinio presso un perito abilitato. Dopodiché hai diritto a sostenere la prova CONSAP per conseguire l’abilitazione e diventare a tutti gli effetti un perito assicurativo.

Diplomato in ragioneria cosa fare dopo: laurea in economia

Se vuoi continuare a studiare, il tuo dubbio sarà sicuramente dopo ragioneria quale facoltà scegliere? Ebbene, lo sbocco naturale sarebbe la laurea in economia. Le materie che hai studiato alle superiori, infatti, ti consentono di affrontare il percorso di studi in economia con una certa tranquillità. Il piano di studi della laurea in economia aziendale e management (L-18), infatti, include i seguenti esami:

  • economia aziendale
  • statistica
  • diritto pubblico
  • ragioneria generale e applicata
  • economia e gestione delle imprese
  • diritto del lavoro
  • organizzazione aziendale

Come puoi notare, si tratta di materie di cui disponi già un’infarinatura. Scegliendo economia, inoltre, hai comunque la possibilità di fermarti alla laurea triennale oppure di investire altri due anni e proseguire con la laurea magistrale. 

Laurearsi in giurisprudenza e diventare avvocato tributarista

Un’altro degli sbocchi possibili è la laurea in giurisprudenza. Durante gli anni di ragioneria, infatti, non si studiano solo materie economiche, ma anche diritto.

Potresti decidere, dunque, di iscriverti alla facoltà di giurisprudenza con un obiettivo preciso: diventare un avvocato tributarista.

Si tratta, infatti, di una figura professionale che riunisce sia le competenze in diritto che quelle in materia fiscale e tributaria e le mette a disposizione dei clienti alle prese con problemi di natura fiscale. Si occupa cioè di difendere i clienti davanti alle commissioni tributarie (contenziosi tributari). In realtà, il lavoro non si esaurisce in tribunale perché questi professionisti svolgono anche attività di consulenza in materia fiscale.

L’iter per diventare avvocato tributarista è abbastanza lungo. Dopo la laurea in giurisprudenza, infatti, è necessario il periodo di praticantato di 18 mesi presso uno studio legale e il superamento dell’esame di Stato per ottenere l’iscrizione all’albo degli avvocati e l’idoneità all’esercizio della professione forense. La materia tributaria, tra l’altro, è così specifica che sarebbe bene fare il praticantato presso uno studio di avvocati tributaristi oppure seguire un master post laurea.

Iscriversi a ingegneria, matematica o statistica

Trattandosi di un istituto tecnico molto completo, la domanda un “diplomato in ragioneria cosa fare dopo?” può avere come risposta anche l’iscrizione a facoltà universitarie come ingegneria, informatica, matematica o statistica.

La formazione ricevuta, infatti, consente di intraprendere tutti questi percorsi. Ovviamente, la preparazione scolastica è solo una base di partenza. Nessuno ti impedisce, per esempio, di scegliere una facoltà come Lingue e letterature straniere. In fondo, durante i cinque anni delle superiori hai studiato ben due lingue straniere!

Se invece vuoi sfruttare appieno la formazione ricevuta, potresti optare per una facoltà come ingegneria gestionale. Il piano di studi prevede materie che troverai molto interessanti, soprattutto se hai apprezzato il programma dei tuoi cinque anni di ragioneria. Nel corso della laurea triennale, infatti, ti ritroverai a dover sostenere esami in economia applicata all’ingegneria, logistica, gestione aziendale, sistemi integrati di produzione e gestione dei sistemi produttivi.

Allora cosa pensi di fare dopo il diploma: vuoi lavorare subito oppure proverai a continuare a studiare?

Credits immagine: DepositPhoto.com/AndreyPopov


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