Tecnici di laboratorio biomedico: chi sono e cosa fanno

Sei curioso di scoprire qualcosa in più sui tecnici di laboratorio biomedico?

In questo articolo ti diremo chi è e cosa fa il tecnico di laboratorio biomedico, quali studi deve affrontare e quale iter deve attraversare per intraprendere la professione.

Il tecnico di laboratorio biomedico ha il compito di utilizzare, manutenere e controllare l’efficienza delle strumentazioni di laboratorio. Questa figura opera nei laboratori di analisi di natura biomedica e biotecnologica, con un’attenzione particolare verso la microbiologia, patologia, immunologia ed ematologia.

Vediamo ora nel dettaglio in cosa consiste l’attività dei tecnici di laboratorio biomedico e qual è il percorso di studi più adatto per lanciarsi nella professione.

Tutto quello che devi sapere sui tecnici di laboratorio biomedico

Dalla definizione all’iter di studi, ecco una serie di informazioni utili per diventare tecnico di laboratorio biomedico.

Informazioni sulla professione

Come abbiamo accennato, i tecnici di laboratorio biomedico operano nel contesto dei laboratori di analisi e di ricerca relativa all’area biomedica e biotecnologica.

Tra le principali mansioni di questa figura professionale:

  • Coinvolgimento nel percorso di diagnosi e cura del paziente;
  • Scelta della tecnica di analisi più adatta per il paziente e valutazione di metodi e strumenti a sua disposizione e per effettuare gli esami richiesti;
  • Gestione del laboratorio, organizzazione del magazzino per stilare eventuali inventari;
  • Pianificazione delle attività e del lavoro quotidiano;
  • Controllo e verifica del funzionamento delle apparecchiature utilizzate e eventuali attività di manutenzione;
  • Aggiornamento e studio costante per tenere sotto controllo tutte le novità del mestiere.

I tecnici di laboratorio biomedico possono lavorare:

  • Strutture pubbliche, come ospedali, forze dell’ordine o istituti universitari e di ricerca;
  • Strutture private, come laboratori, industrie, enti.

Concorsi

Se vuoi diventare tecnico di laboratorio biomedico e lavorare nel settore pubblico, puoi tenere sotto controllo i bandi e i concorsi indetti periodicamente dallo Stato.

Solitamente, l’unità sanitaria locale o l’azienda ospedaliera nomina una commissione esaminatrice composta da un presidente, due operatori di categoria non inferiore a quella messa a concorso ed un segretario. Se il numero dei partecipanti è superiore a 1000, è possibile istituire una sottocommissione.

I bandi di concorso prevedono tre tipologie di prove:

  • Scritte;
  • Pratiche;
  • Orali.

Nella prova scritta, solitamente si affronta la redazione di un elaborato o una serie di quesiti a risposta sintetica su materie come chimica clinica, ematologia, coagulazione, batteriologia, controllo di qualità interno ed esterno, informatica nella gestione della medicina di laboratorio.

La prova pratica, cui si accede solamente grazie ad un minimale di punteggio ottenuto nella scritta, si svolge in presenza dell’intera commissione, che mette a disposizione l’apparecchiatura necessaria per far eseguire al candidato tecniche specifiche relative al lavoro in bando.

Infine, al superamento della prova pratica, si accede alla prova orale, dove si affronta una discussione circa le materie della prova scritta. Oggetto di prova orale anche la verifica delle conoscenze informatiche e di una lingua straniera a scelta.

Gli studi: laurea in Ingegneria biomedica

Tra gli studi propedeutici per i tecnici di laboratorio biomedico, il corso di laurea in Ingegneria Biomedica dell’Università Niccolò Cusano è sicuramente funzionale allo sviluppo della professione.

La didattica del corso, erogata completamente online su una piattaforma di e-leaning attiva h24, è stata studiata dai migliori professionisti del settore, che hanno apportato nelle lezioni le loro competenze ed esperienze dirette sul campo.

Il corso di laurea si propone di fornire agli studenti conoscenze idonee a svolgere attività professionali in diversi ambiti, anche concorrendo ad attività quali la progettazione, la produzione, la gestione e l’organizzazione.

Inoltre, gli studenti saranno guidati per condurre attività circa l’assistenza delle strutture tecnico-commerciali, l’analisi del rischio, la gestione della sicurezza in fase di prevenzione ed emergenza, sia nella libera professione che nelle imprese manifatturiere o di servizi e nelle amministrazioni pubbliche.

Nel triennio di studi, lo studente imparerà a:

  • Descrivere le caratteristiche di dati e segnali biomedici ai fini di una loro acquisizione e trattamento;
  • Scegliere e dimensionare i dispositivi volti all’acquisizione di dati e segnali biomedici;
  • Definire e valutare le caratteristiche dei materiali biocompatibili o biomimetici da utilizzarsi in dispositivi a contatto con i tessuti o impiantati e in protesi;
  • Valutare le caratteristiche meccaniche di tessuti e protesi.

Tra gli esami previsti dal curriculum studiorum, possiamo menzionare:

  • Geometria;
  • Istituzioni di matematica;
  • Fisica generale I e II;
  • Analisi I e II;
  • Lingua inglese,
  • Informatica;
  • Scienze e tecnologie dei materiali;
  • Termodinamica applicata;
  • Elettrotecnica;
  • Macchine e impianti ospedalieri;
  • Tecnologia meccanica;
  • Strumenti e metodi di misura;
  • Elettronica;
  • Modellazione e simulazione biomeccanica;
  • Biomateriali e ingegneria tessutale.

Al termine del percorso di studi, è previsto lo svolgimento di una prova finale, che consiste nella redazione e nella discussione di un elaborato davanti ad un’apposita commissione d’esame.

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