Storia della ragioneria italiana dalle origini ad oggi

La storia della ragioneria italiana è ricca di fenomeni e tappe interessanti, ognuna delle quali costituisce un punto di svolta importante nello sviluppo della disciplina.

La ragioneria, meglio definita sotto il nome di economia aziendale, è una disciplina che si occupa della rilevazione dei fenomeni aziendali e della loro traduzione in scritture contabili, al fine di fornire alle direzioni delle aziende o ad altri soggetti interessati le informazioni necessarie per esercitare le funzioni di controllo e di decisione.

Si tratta, dunque, di una serie di attività che analizza gli aspetti operativi di un’azienda legati a fisco e finanza. Ma da dove ha origine questa disciplina e quali sono le sue declinazioni?

In questa guida ti racconteremo la storia dell’economia aziendale e della ragioneria, ripercorrendo insieme le tappe più significative. Iniziamo subito.

Nascita e sviluppo dell’economia aziendale in Italia

Chi era l’inventore della partita doppia? Che cosa intendiamo per gestione aziendale? Scopriamolo subito nei prossimi paragrafi della nostra guida.

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Che cos’è e a cosa serve la ragioneria

Prima di ripercorrere da vicino la storia della ragioneria, poniamoci una semplice ma fondamentale domanda: che cos’è e a cosa serve la ragioneria?

Come abbiamo accennato, la ragioneria è la scienza che ha per oggetto la rilevazione, la rappresentazione e l’interpretazione dei fenomeni aziendali.

economia aziendale

Per riprendere una definizione di Zappa, la ragioneria è “la scienza che studia le condizioni di vita e di esistenza e le manifestazioni di vita delle aziende”.

C’è da dire che un’azienda può essere osservata sotto diversi punti di vista, che possiamo sintetizzare in:

  • Organizzativo
  • Gestionale
  • Contabile.

La parte organizzativa fa riferimento a tutte le combinazioni dei beni e delle persone di cui l’impresa dispone. Ci sono tantissime discipline che si occupano di questo aspetto dell’impresa; per fare degli esempi, menzioniamo la psicologia aziendale e la sociologia.

L‘aspetto gestionale si riferisce al complesso di operazioni e le attività che un’impresa intraprende per raggiungere i suoi scopi.
Quest’aspetto dell’impresa è studiato e padroneggiato dalla tecnica industriale, mercantile, bancaria, dal marketing.

Infine, l’aspetto contabile fa riferimento ai risultati conseguiti dall’impresa e alla loro rappresentazione. In questo caso, le discipline che se ne occupano sono, appunto, la ragioneria, la matematica e la statistica.

Passiamo ora ad una breve storia della ragioneria dalla sua nascita al suo arrivo nelle scuole.

Storia

Dalla storia antica al Medioevo

Quella del contabile non è una professione  moderna: al contrario, la ragioneria vanta una tradizione plurisecolare, seppur esercitata in forme e con strumenti differenti.

Abbiamo notizie dei primi contabili già in epoche lontanissime:  nell’antico Egitto c’era lo scriba, in Grecia il logista e a Roma il rationale.

Dal punto di vista teorico, Socrate, Platone e Aristotele hanno dato un ottimo contributo alla materia.

Tuttavia, è solo nel Medioevo che la ragioneria prende forma, soprattutto dal punto di vista matematico. Ciò si deve principalmente al lavoro di due uomini illustri: Leonardo Fibonacci e Fra’ Luca Pacioli.

Fibonacci nel 1202 scrive i Liber Abaci, in cui presenta i calcoli da utilizzare nelle trattative commerciali; tra l’altro propone l’uso dei numeri arabi in luogo di quelli romani.

Pacioli, nel 1494, pubblica il Tractatus de computis et scripturis, in cui viene presentata per la prima volta una rudimentale partita doppia (e quindi: dare e avere, bilancio, inventario) che poi si diffuse per tutta l’Europa col nome di metodo veneziano, perché usato dai mercanti di Venezia.

Nonostante questi importanti passi in avanti, è solo nel 1707 che viene pubblicato quello che possiamo considerare il primo manuale di economia aziendale: Il Negoziante di Giovanni Domenico Peri.

L’Ottocento

L’Ottocento può essere considerato un secolo particolare per la storia della ragioneria. Infatti, con l’avvento dell’Unità d’Italia, lo studio della disciplina e il suo sviluppo subisce un forte rallentamento.

Viene però introdotto da Francesco Villa il concetto di scienza economica. Che cosa significa? Per Villa l’amministrazione aziendale è una scienza (di base economica) che studia la gestione e l’organizzazione aziendale, oltre ad incorporare la ragioneria.

Si tratta dunque di qualcosa di più ampio, di cui la ragioneria fa parte a pieno titolo.

Il Novecento

Il Novecento ha visto il fiorire di grandi progressi per la storia della ragioneria e dell’economia aziendale. Ci sono state essenzialmente due grandi innovazioni:

  • Il sistema patrimoniale di Fabio Besta;
  • La fondazione dell’economia aziendale come scienza economica, grazie alla spinta di Gino Zappa.

Il sistema patrimoniale introdotto da Besta è stato molto utilizzato nel nostro Paese fino agli anni Trenta; esso è caratterizzato dal tracciamento di attivo, passivo e delle loro variazioni rilevate in appositi conti.

Parlando invece di Gino Zappa, uno dei massimi esponenti novecenteschi della materia, nel 1926 pronuncia un importante discorso in cui teorizza la sua idea di ragioneria: Tendenze nuove negli studi di Ragioneria.

Gli aspetti più importanti e innovativi riscontrabili nel pensiero di Zappa sono:

  • L’azienda concepita come l’istituto economico che produce operazioni tese alla generazione di ricchezza
  • L’economia aziendale vista come una scienza che studia le operazioni economiche per individuare le leggi e i principi che regolano il raggiungimento degli scopi aziendali. Questa scienza si compone di tre aspetti: organizzazione, gestione e rilevazione;
  • Il concetto di reddito, visto come correlazione tra ricavi e costi dell’esercizio economico.

I maggiori contributi alla storia della ragioneria contemporanea sono contenuti nei lavori di Stefano Coronella e Antonio Amaduzzi.

Diventare ragioniere oggi: come fare

La figura professionale deputata ad occuparsi degli aspetti curati dalla ragioneria è il ragioniere. Fino a qualche anno fa, per diventare ragioniere era sufficiente il diploma di Istituto Superiore, ma ad oggi serve una laurea in economia per ottenere l’abilitazione.

Chi è il ragioniere, in sintesi?  Si tratta di un professionista che si occupa delle scritture contabili di un’azienda, delle fatturazioni, della corrispondenza e tutto ciò che riguarda la parte amministrativa dell’impresa.

Vediamo ora quello che devi sapere sul percorso di studi da affrontare per intraprendere la professione.

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Studiare economia aziendale: lauree Unicusano

Attualmente l’economia aziendale viene studiata, ad esempio, negli Istituti Tecnici Economici che formano all’esercizio della professione di ragioniere e perito commerciale.

Per padroneggiare la materia e acquisire competenze nell’ambito economico-finanziario, i corsi di laurea dell’Università Niccolò Cusano sono la soluzione perfetta per te.

I nostri corsi dell’area economica sono:

Il corso di laurea triennale in economia aziendale e management mira a dare agli studenti competenze di base su materie economiche, finanziarie, matematiche e statistiche.

Grazie a questo primo percorso di studi, sarai in grado di sviluppare tutte quelle abilità che ti serviranno per lavorare nel mondo dell’economia e della finanza.

Per completare il tuo ciclo di studi in ambito economico, la laurea magistrale in scienze economiche è perfetta per te se desideri approfondire tutte le conoscenze che hai acquisito nel corso della laurea triennale.

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